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INTERVISTA A FRANCESCO PICCIOTTO, DIRIGENTE DELLE AREE NATURALI PROTETTE DELLA REGIONE SICILIA
A cura di: Camilla Giachi

Quante sono le aree protette della Sicilia?

La Sicilia è una delle prime regioni in Italia ad essersi munita di una legge quadro riguardante la tutela ambientale. Già nel 1981 (all’indomani della famosa Marcia dello Zingaro) la Regione Siciliana si è dotata di uno strumento legislativo che ha rappresentato anche la base giuridica sulla quale negli anni successivi è stato creato il Sistema Regionale delle Aree Naturali Protette.

In questo momento in Sicilia esistono un parco nazionale (il parco di Pantelleria), quattro parchi regionali (fra cui quello dell’Etna), 75 riserve naturali (fra cui appunto quella dello Zingaro), 245 siti Natura 2000, 7 aree marine protette (fra le quali la prima in Italia assieme a Miramare che è la Riserva Marina di Ustica), 98 geositi e 2 Geopark Unesco.

Un enorme patrimonio naturalistico che tutela circa il 20% dell’intero territorio regionale e che rappresenta una sorta di paradigma dell’intera biodiversità mediterranea.


Come vengono tutelate queste zone? Attraverso quali strumenti?

Gli strumenti di tutela discendono in primo luogo dalle normative europee, nazionali e regionali, ma trovano applicazione soprattutto grazie alla presenza attiva sul territorio di una serie di enti gestori. La Sicilia in questo rappresenta ancora una volta un importante luogo di sperimentazione. Siamo infatti una delle poche regioni che individua fra i propri enti gestori una serie di soggetti che rappresentano tutti altrettante eccellenze nel campo dell’amministrazione attiva, della ricerca e della società civile.

A gestire le nostre aree protette, oltre ad alcuni enti autonomi come nel caso dei parchi, sono il Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale il quale gestisce ben 32 riserve delle 75 esistenti (che riguardano fra l’altro in termini territoriali circa il 70% dell’intera superficie tutelata), le Città metropolitane e i Liberi consorzi comunali, l’Università di Catania e le Associazioni Ambientaliste.

In che modo si caratterizzerà la vostra partecipazione alla fiera e quanto ritenete importante per la regione Sicilia ospitare un evento come Didacta?

La partecipazione del Sistema Regionale delle Aree Naturali Protette con il supporto di ARPA Sicilia vuole caratterizzarsi attraverso la relazione che da sempre il Sistema stesso ed Arpa sono riusciti ad intessere con il mondo della scuola. Siamo infatti convinti dell’importanza delle nuove tecnologie in campo educativo ma d’altra parte riteniamo che non esista un luogo migliore nel quale attivare un rapporto personale e profondo fra i ragazzi inseriti all’interno del percorso scolastico e il Pianeta che non sia, appunto, all’interno del Pianeta stesso, all’interno dei suo ambienti naturali, dei suoi sistemi e a contatto con le creature che lo popolano. Intendiamo quindi il nostro ruolo non soltanto nell’ottica della tutela ma anche in quello di una corretta fruizione che nel caso delle scuole trasformi le nostre aree protette in vere e proprie aule verdi e laboratori naturali. In questo senso Didacta rappresenta per noi una vetrina fondamentale ed un elemento di raccordo strategico con i dirigenti scolastici, gli insegnanti e i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado. Per questa ragione è proprio in questa occasione che abbiamo deciso di presentare a tutto il mondo della scuola il nostro nuovo Catalogo 2023-2024 dell’offerta educativa all’interno delle nostre aree protette.