Gli Osservatori Regionali per la Biodiversità fanno riferimento al Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 6 giugno 2011. Rappresentano l’articolazione a livello territoriale della Strategia Nazionale per la Biodiversità, con cui vengono ratificati gli impegni presi nell'ambito della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD) firmata a Rio de Janeiro il 5/6/1992 e degli obblighi derivanti delle Direttive Europee 2009/147/CE (Uccelli) e 92/43/CEE (Habitat). Gli Osservatori regionali per la Biodiversità hanno il compito di diffondere la consapevolezza che le politiche dei territori protetti devono promuovere lo sviluppo locale sostenibile e la conservazione della biodiversità e dell’ambiente naturale. La loro attivazione risponde alla necessità di attivare, sviluppare e gestire reti di monitoraggio, ricerca e comunicazione che forniscano ai decisori ed alla pubblica opinione le informazioni necessarie per operare sulla gestione della biodiversità, sottolineando l’Importanza della raccolta di dati biologici, fisici, socio-economici, geografici, ambientali di valutazione costi/benefici, di sostenibilità.