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Biodiversità
19 Marzo 2024

Biodiversità

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Biodiversità

Il termine biodiversità (traduzione dall’inglese biodiversity, a sua volta abbreviazione di biological diversity) è stato coniato nel 1988 dall'entomologo americano Edward O. Wilson. La biodiversità può essere definita come la ricchezza di vita sulla terra: le piante, gli animali ed i microrganismi, i geni contenuti nelle varie specie, i complessi ecosistemi compresi nella biosfera. Questa varietà non si riferisce solo alla forma e alla struttura degli esseri viventi, ma include anche l’abbondanza, la distribuzione e le complesse interazioni tra le diverse componenti del sistema, sia biologiche che fisiche ed inorganiche. La biodiversità, quindi, esprime il numero, la varietà e la variabilità degli organismi viventi e come questi varino da un ambiente ad un altro nel corso del tempo. La Convenzione ONU sulla Diversità Biologica definisce la biodiversità come la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono, evidenziando che essa include la diversità a livello genetico, di specie e di ecosistema. La diversità genetica definisce la differenza dei geni all’interno di una determinata specie, e corrisponde quindi alla totalità del patrimonio genetico a cui contribuiscono tutti gli organismi che popolano la Terra. La diversità di specie comprende la ricchezza di specie, relativa sia al numero delle specie presenti in una determinata zona, che la frequenza delle specie, cioè la loro rarità o abbondanza in un territorio o habitat. La diversità di ecosistema definisce il numero e l’abbondanza degli habitat, delle comunità viventi e degli ecosistemi all’interno dei quali i diversi organismi vivono e si evolvono.

La Regione Siciliana ha adottato con D.D.G. n. 1482 del 13.12.2022  il Piano Regionale di Monitoraggio della Rete Ecologica Siciliana.

 Approfondimenti e documenti

Strategia Europea per la biodiversità 2030

 

Strategia Nazionale per la BIodiversità 2030

Geodiversità

Dettagli
Biodiversità
06 Marzo 2023

La Sicilia, dal punto di vista geologico, è considerata una delle regioni più complesse del Mediterraneo: l’area che occupa si trova tra 2 zolle continentali (Europa ed Africa) in movimento da milioni di anni. Tutte le conoscenze sulla sua storia geologica e biologica si devono alle informazioni contenute nelle rocce che oggi la costituiscono. E’ lo studio dei fossili che ha permesso di datare le rocce siciliane e di riconoscerne gli antichi ambienti di formazione.

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Banche dati biodiversità

Dettagli
Biodiversità
20 Aprile 2022

Sottocategorie

Flora

La Sicilia è l'isola più grande del Mar Mediterraneo ed è costituita, oltre che dall'isola principale, da un insieme di arcipelaghi e di isole minori; la sua posizione geografica, la morfologia e il clima hanno favorito nel territorio la grande varietà naturalistica che lo caratterizza, lo sviluppo di differenti ecosistemi ed habitat e l’enorme biodiversità sia a livello di flora che di fauna.
A livello floristico, in particolare, in Sicilia si è sviluppata la presenza di una vegetazione tipicamente subtropicale che si è perfettamente adattata in gran parte dell'isola alla convivenza con specie autoctone tipiche della Macchia Mediterranea nelle zone più umide e specie della Prateria Mediterranea nelle aree più aride.
Le principali formazioni boschive naturali presenti nell’isola sono costituite da comunità di roverella (Quercus pubescens), di leccio (Quercus ilex), di carrubo (Ceratonia siliqua) di faggio (Fagus sylvatica), di orniello (Fraxinus ornus) e di acero campestre (Acer campestre); il sottobosco è caratterizzato dal biancospino di Sicilia (Crataegus laciniata Ucria), dal pungitopo (Ruscus aculeatus), dalla palma nana (Chamerops humilis), dal tasso (Taxus baccata) e dall’agrifoglio (Ilex aquifolium). Della flora siciliana fanno parte anche alberi e arbusti quali l’acero montano, uno degli esemplari più imponenti d’Italia si trova proprio nel parco dei Nebrodi, l'olmo montano, il melo selvatico, l’erica arborea, l’euforbia e il corbezzolo e, inoltre, diverse specie di ginestra, arbusto che produce in primavera una bellissima fioritura composta da fiori di un giallo acceso particolarmente profumati
Al di sopra dei 2.000 metri s.l.m., in particolare nella zona dell'Etna, possiamo osservare numerose comunità di faggi, pini, betulle e castagni, oltre che la Saponaria, pianta che si sviluppa nei mesi più caldi, sotto forma di cosiddetti “cuscini” di colore verde e viola tenue, così come l’Astragalo che però ha fiori più rosei e foglioline spinose.
Il variegato sistema floristico siciliano è il risultato di una serie di processi che, soprattutto nell’ultimo secolo in cui la presenza dell’uomo è stata particolarmente incisiva, hanno costituito un paesaggio con aspetti vegetazionali naturali, semi-naturali e umano-rurali sempre più integrati fra loro.
Infatti, nell’isola, insieme a rigogliosi boschi naturali si possono trovare ampi terreni di piante coltivate; tra queste quelle di più antica introduzione sono le graminacee, l’ulivo e gli agrumi a cui si è aggiunta, negli anni, la coltivazione della vite, del pistacchio, del mandorlo, del nocciolo e, più di recente, la coltivazione del tipico frassino della manna, reperibile nel parco delle Madonie.
Un altro elemento che caratterizza il territorio dell’isola è rappresentato dalle piante grasse, più propriamente dette succulente; tra queste ricordiamo le enormi agavi, gli onnipresenti fichi d'india e gli splendidi esemplari di cactus.
Naturalmente, la flora Siciliana possiede anche parecchie specie endemiche che vivono in habitat esclusivi di cui non va modificato il delicato equilibrio, tra queste ricordiamo l'orchidea Branciforti (Orchis brancifortii), l’orchidea a mezza luna (Ophrys lunulata), l'abete dei Nebrodi (Abies nebrodensis), la periploca minore (Periploca laevigata subsp. angustifolia) che si ritrova solo nei rarissimi lembi di macchia delle isole Pelagie, Egadi e di Pantelleria, la Calendula incana subsp. maritima, che si trova principalmente a Trapani, Hieracium lucidum, esclusivo di Monte Gallo a Palermo, la Petagnaea gussonei, presente sui Nebrodi, Zizyphus lotus arbusto il cui habitat in Italia si ritrova solo nel SIC Monte Pellegrino a Palermo, le formazioni relitte a Platanus orientalis tipicamente legate ai fiumi, il limonio di Todaro (Limonium todaroanum) e la rarissima Zelkova sicula endemica dei Monti Iblei.

Considerevole importanza ha anche la flora marina custodita nelle Aree Marine Protette dell’isola, tra cui si annovera l’estesa prateria di Posidonia oceanica (circa 13000 ettari), pianta acquatica del Mar Mediterraneo considerata il “polmone del Mediterraneo” per la produzione di ossigeno e l’assorbimento di anidride carbonica, oltre che per il ruolo fondamentale che riveste nell’equilibrio dell’ecosistema marino ed il cui habitat è protetto a livello internazionale.
Nelle acque più superficiali trovano un luogo prolifico e confortevole diverse specie di alghe verdi, rosse e brune, alcune delle quali protette, come i sargassi e le laminarie e anche differenti specie di gorgonie tra cui Paramuricea clavata ed Eunicella singularis, mentre oltre i 70 metri di profondità è più diffusa Eunicella cavolini.
Notevole la presenza di coralli, specie fragili e a rischio estinzione spesso considerati indicatori biologici dell'equilibrio dell'ecosistema, tra cui ricordiamo il ricercatissimo corallo rosso (Corallium rubrum), il corallo nero, altri coralli calcificati come il corallo bianco e coralli molli come Veretillum cynomorium.

Fauna

La Sicilia è l'isola più grande del Mar Mediterraneo ed è costituita, oltre che dall'isola principale, da un insieme di arcipelaghi e di isole minori; la sua posizione geografica, la morfologia e il clima hanno favorito nel territorio la grande varietà naturalistica che lo caratterizza, lo sviluppo di differenti ecosistemi ed habitat e l’enorme biodiversità sia a livello di flora che di fauna.

In merito alla fauna, la complessità di ambienti e microclimi ha consentito, già milioni di anni fa, la coesistenza di habitat differenti da cui ne è derivata grande varietà di specie a livello faunistico e, in particolare, avifaunistico.

La Sicilia rappresenta, infatti, per la sua posizione geografica, un ponte naturale tra Europa e Africa attraverso cui molti uccelli migratori trovano nelle aree umide sud-orientali o nelle isolette, soprattutto uccelli passeriformi e rapaci, e nello Stretto di Messina, soprattutto rapaci e cicogne, un luogo di ristoro e nidificazione prima della grande traversata del Mar Mediterraneo.

L’avifauna siciliana conta oltre 400 specie diverse di uccelli, di cui la maggior parte presenti solo in certi periodi dell’anno perché specie migratorie e altre stanziali; ricordiamo per esempio alcune specie di rapaci molto rare, tra cui il nibbio (Milvus milvus), l' aquila reale (Aquila chrysaetos), l’aquila del Bonelli (Aquila fasciata) e il capovaccaio (Neophron percnopterus) e specie più comuni tra cui il falco pellegrino (Falco peregrinus), lo sparviero (Accipiter nisus), il corvo imperiale (Corvus corax), il gheppio (Falco tinnunculus), la poiana (Buteo buteo), il gufo comune (Asio otus), il barbagianni (Tyto alba) e la civetta (Athene noctua). A questi si aggiungono uccelli di taglia più piccola tra cui il gruccione (Merops apiaster), il cuculo (Cuculus canorus), il merlo (Turdus merula) e la ghiandaia (Garrulus glandarius). Tra i boschi della macchia mediterranea nella zona occidentale dell’isola possiamo, inoltre, trovare picchi muratori, picchi rossi, merli, scriccioli, cinciallegre e cinciarelle, mentre nella parte orientale sono più frequenti sparvieri, upupe, folaghe, allocchi, aironi, beccacce e il martin pescatore. Ricordiamo anche la coturnice di Sicilia (Alectoris greca whitakeri) sottospecie endemica con areale ristretto alla nostra isola e la presenza di fenicotteri, cicogne, cavaliere di Italia e cormorano che trovano in diverse aree protette l’habitat ideale per poter vivere e riprodursi.

Tra i mammiferi che popolano la Sicilia sono inclusi il cinghiale (Sus scrofa) e il daino (Dama dama) ormai naturalizzati, il gatto selvatico (Felis silvestris), la martora (Martes martes), la donnola (Mustela nivalis), l'istrice (Hystrix cristata), la lepre appenninica (Lepus corsicanus), il riccio (Erinaceus europaeus), il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus) e la volpe (Vulpes vulpes); tra i piccoli roditori, ordine che comprende il più alto numero di specie, sono comuni l'arvicola del Savi (Microtus savii), il quercino (Eliomys quercinus), il ghiro (Glis glis), il moscardino (Muscardinus avellanarius) e il toporagno di Sicilia (Crocidura sicula).

Ricordiamo la notevole presenza di Chirotteri, un ordine di mammiferi chiamati comunemente pipistrelli, che sono tra i meno conosciuti e tra i più minacciati di estinzione.

Tra i rettili che abitano la nostra isola abbiamo la vipera (Vipera aspis) che vive nelle pietraie, la biscia (Natrix natrix) che predilige gli ambienti umidi, il biacco (Coluber viridiflavus), il saettone (Elaphe longissima), il colubro leopardino (Zamenis situla), il ramarro (Lacerta viridis), il gongilo (Chalcides ocellatus), la lucertola campestre e la lucertola siciliana (rispettivamente Podarcis sicula e Podarcis wagleriana), il geco (Tarentola mauritanica), l’emidattilo (Emydactilus turcicus), la testuggine palustre siciliana (Emys orbicularis) e la testuggine di terra (Testudo hermanni).

Tra gli anfibi presenti in Sicilia si annoverano il rospo comune (Bufo bufo), la raganella (Hyla arborea) e la rana verde (Pelophylax esculentus) che sono reperibili facilmente nelle aree umide e in prossimità dei corsi d’acqua.

Vi è anche una grandissima varietà di specie appartenenti alla fauna minore costituita da numerosi invertebrati, la cui conservazione è ugualmente importante rispetto alle specie di taglia maggiore. Spesso si tratta di specie di insetti presenti solo in Sicilia; tra queste va ricordato il coleottero Osmoderma cristinae, endemico e classificato come specie minacciata e in via d’estinzione, così come la Rosalia alpina, coleottero con aspetto inconfondibile per la colorazione nera e blu e per i ciuffi neri presenti sulle antenne. Tra le specie endemiche ricordiamo anche due lepidotteri, la farfalla Melitaea aetheriae, rinvenuta nel bosco di Ficuzza e Parnassius apollo siciliae, farfalla endemica del parco delle Madonie e dei Nebrodi.

Un tasso elevato di endemismi tra gli insetti dell’isola si riscontra anche in alcune specie appartenenti all’ordine dei Dipluri, degli Ortotteri e degli Odonati (Libellule), tra questi ultimi molto rara è Brachytemis leucosticta.

Notevole importanza riveste anche la fauna marina siciliana; i fondali, infatti, sono tra i più ricchi e popolati di tutto il Mar Mediterraneo e il Canale di Sicilia, in particolare, rappresenta il principale “HOT SPOT” del Mediterraneo poiché è caratterizzato da una elevatissima biodiversità di specie pelagiche e bentoniche e habitat tutelati e, allo stesso tempo, da un elevatissimo rischio di scomparsa di questi stessi habitat e specie.

Tra le specie protette, ricordiamo la presenza della tartaruga marina, Caretta caretta, fortemente minacciata a causa dell’inquinamento marino e della riduzione del suo habitat di nidificazione; essa viene a deporre le uova in diverse spiagge della Sicilia, tra queste citiamo due importanti siti delle Pelagie: la spiaggia dell'Isola dei Conigli di Lampedusa e la spiaggia della Pozzolana di Ponente di Linosa.

Oltre alla tartaruga marina troviamo varie specie di cetacei quali tursiopi, stenelle e capodogli, alcune specie di squali e, tra gli uccelli marini endemici del Mediterraneo, colonie della Berta maggiore (Calonectris diomedea) e dell’Uccello delle tempeste (Hydrobates pelagicus).

Tra le specie di mammiferi protetti, è stata di recente documentata nell’AMP delle Egadi, la presenza della rarissima foca monaca (Monachus monachus), una delle specie simbolo del Mediterraneo data per anni come estinta dall’Italia.

Menzioniamo, infine, la ricca e variegata fauna ittica siciliana, tra cui si si annoverano pesci di varie taglie come sgombri, acciughe, sarde, alici, pesce spada, ricciola, sarago faraone, spigole, gamberi, cernie brune e cernie di fondale, dentici, gronchi, murene, ostriche, mitili e il tonno rosso (Thunnus thynnus), specie quest’ultima che, essendo molto ricercata per l’industria alimentare, rientra tra quelle marine protette la cui pesca è regolamentata secondo quote che ne limitano la cattura in base al numero e al peso degli esemplari.

Piano regionale di monitoraggio

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