Isola di Lampedusa

L’isola di Lampedusa costituisce uno dei principali siti di nidificazione italiani di Caretta caretta ed in particolare la spiaggia dei Conigli, ricadente nella Riserva Naturale Isola di Lampedusa affidata in gestione a Legambiente Sicilia, è tra i siti di nidificazione da più tempo oggetto di studio e monitoraggio. Qui la riproduzione della tartaruga marina viene studiata da oltre 25 anni dall’Ente Gestore dell’area protetta, attraverso programmi di monitoraggio delle nidificazioni, protezione dei nidi deposti e raccolta dati su femmine e neonati. Al fine di garantire la conservazione di Caretta caretta e ridurre al minimo gli impatti antropici e connessi soprattutto alla fruizione turistica, la spiaggia dei Conigli è stata oggetto di importanti progetti di conservazione e recupero ambientale, mentre l’introduzione di un regolamento di fruizione ha previsto l’adozione di norme adottate anche in funzione delle esigenze ecologiche della tartaruga. Inoltre l’introduzione dal 2021 del contingentamento degli accessi alla spiaggia ha rafforzato ulteriormente il livello di tutela ambientale del sito e questo ha avuto ricadute positive anche sulla salvaguardia dei nidi. Dal 2016 il personale della Riserva Naturale ha inoltre accertato per la prima volta eventi di nidificazione di Caretta caretta anche in altre spiagge di Lampedusa (Cala Croce, Cala Pisana, Guitgia, Cala Spugne) ed ha quindi avviato lo svolgimento di regolari controlli anche in altri siti oltre alla spiaggia dei Conigli, ricadenti esternamente alle aree di Riserva.

Il programma di monitoraggio viene svolto quotidianamente dal personale della Riserva da giugno a fine agosto, pattugliando nelle prime ore del mattino le spiagge sabbiose dell’isola, per verificare la presenza di tracce di risalita di femmine nidificanti e di eventuali nidi. Le femmine di Caretta caretta sono solite deporre durante la notte: risalgono la spiaggia, scavano una buca profonda circa 40-50 cm e vi depongono in media 80-100 uova; dopo aver ricoperto con cura il nido, tornano in mare. In caso di deposizione, il nido viene messo in sicurezza apponendo una gabbia metallica a protezione delle uova e collocando una ulteriore recinzione con corde e paletti per evitare l’avvicinamento da parte di turisti e visitatori. Eventuali nidi deposti in zone a rischio (ad esempio troppo vicini alla battigia), vengono traslocati in aree più idonee a garantire la vitalità delle uova. Per tutto il periodo di incubazione (in media 50-70 giorni) vengono svolte attività di sorveglianza dei nidi, anche grazie ai numerosi volontari che partecipano ai campi organizzati da Legambiente, accompagnate da fondamentali azioni di informazione e sensibilizzazione per turisti e bagnanti. Durante le fasi di schiusa, ogni nido viene monitorato 24 ore su 24, in modo da individuare immediatamente tutte le tartarughe emerse. Sui neonati vengono raccolti alcuni dati biometrici ed il peso, successivamente vengono posti in vicinanza del nido per compiere autonomamente la fase di camminamento fino al mare. Il personale della Riserva svolge fin dal 2004 un programma per la marcatura delle femmine nidificanti: ad oggi sono state marcate 7 femmine, alcune delle quali sono ritornate negli anni, confermando quindi la fedeltà di questa specie verso i siti di riproduzione.

Principali dati sulle nidificazioni avvenute a Lampedusa dal 1998 al 2022

N. nidi deposti

N. uova deposte

N. nati

56

5.603

3.846

 

13 12