Isola di Lampedusa

La Spiaggia dei Conigli è un’area di straordinario interesse naturalistico e di elevata vulnerabilità ambientale ricadente nella Riserva Naturale Isola di Lampedusa (affidata in gestione a Legambiente Sicilia), nella ZSC ITA040002 e nella ZPS ITA040013. E’ uno dei principali siti italiani in cui si verifica la regolare ovodeposizione della tartaruga marina Caretta caretta. Al momento dell’istituzione della Riserva e dell’affidamento a Legambiente Sicilia l’intera baia era soggetta ad un intenso ed incontrollato sovrasfruttamento turistico di tipo balneare che provocava gravi danni ambientali e che aveva anche innescato fenomeni di dissesto idrogeologico: si accedeva alla spiaggia con mezzi motorizzati che parcheggiavano lungo tutto il percorso di accesso, e sulla spiaggia erano presenti diverse strutture commerciali abusive; non veniva rispettata alcuna norma e prevaleva un modello turistico di massa insensibile alla bellezza e alla fragilità dei luoghi: un esempio concreto di insostenibilità ambientale e illegalità diffusa.
Legambiente Sicilia ha subito avviato, alla luce di specifici studi su aspetti naturalistici e impatti antropici, un articolato piano di azioni per la tutela e la gestione dell’area, comprendente sia interventi di recupero e rinaturalizzazione ambientale (grazie ai progetti LIFE Natura, ai fondi dell’Unione Europea - Regione Siciliana e del Ministero dell’Ambiente con il concorso dell’Area Marina Protetta Isole Pelagie) che azioni di regolamentazione e sensibilizzazione per riorientare la fruizione balneare: esproprio delle aree; divieto di accesso ai mezzi motorizzati; rinaturalizzazione degli ex parcheggi; approvazione di un regolamento della fruizione balneare; divieto di accesso nelle ore serali e notturne in cui avviene l’ovodeposizione della tartaruga marina; riqualificazione e pedonalizzazione del percorso di accesso alla spiaggia; rinaturalizzazione del versante sovrastante la spiaggia; realizzazione di presìdi per l’accoglienza e la sensibilizzazione dei visitatori, grazie ai campi di volontariato estivi. Le azioni realizzate hanno permesso di conseguire positivi risultati e importanti riconoscimenti in ambito sia ambientale che turistico, ovvero: dal Trip Advisor Award “Spiaggia più bella del mondo” (2013), con la motivazione “un luogo incontaminato grazie alla presenza della riserva naturale gestita da Legambiente per proteggere le tartarughe marine”, alla menzione, speciale al Premio del Paesaggio del Ministero Beni Culturali e Turismo (2015), per finire, all’Oscar dell’Ecoturismo di Federparchi (2019) “per aver saputo far convivere la fruizione turistica con la tutela dell’ambiente”.
Nell’estate 2021, al fine di tutelare maggiormente gli ambienti naturali e garantire una rispettosa esperienza di fruizione, Legambiente ha istituito l’accesso contingentato alla Spiaggia dei Conigli per la stagione balneare, anche alla luce della riduzione della superficie della spiaggia (per dinamiche naturali e per la presenza di alcune aree con pericolo di caduta massi) e del forte aumento delle presenze turistiche per il postpandemia covid-19 (a fine giugno si registravano infatti oltre 1.200 presenze contemporanee in spiaggia con punte di 2.000 accessi al giorno). Il nuovo regolamento di fruizione contingentata ha previsto la zonizzazione della spiaggia in 3 distinte aree (area con ombrelloni, area senza ombrelloni, area vietata alla fruizione e destinata esclusivamente alla conservazione), ha definito il carico antropico sull’area fruibile stabilendo 2 turni di accesso al giorno (8.30-13.30 / 14.30-19.30), con un numero massimo di presenze contemporanee sulla spiaggia di 550 persone, prevedendo il ricambio delle presenze in spiaggia e prevedendo l’accesso tramite prenotazione on line integrata da una lista fisica di ingresso sui luoghi. I risultati ottenuti sono stati dirompenti sia in termini di tutela naturalistica che di consenso da parte dei fruitori e progressivamente anche degli operatori turistici, e si è affermato un modello di offerta turistica responsabile basato sulla protezione della natura, in alternativa al turismo di massa che caratterizza il resto di Lampedusa, ed in un contesto di criticità ambientali per l’assenza di piano regolatore, piano delle spiagge, abusivismo edilizio e commerciale, illegalità diffusa.

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