Foto concesse dall'Ente Gestore
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Riserva Naturale Complesso Immacolatelle e Micio Conti

Tipologia

Riserva Naturale Integrale

Superficie

22, 65 Ha (83,17 Ha in base al D.A. n. 284 del 29/08/2017)

Comuni

S. Gregorio di Catania - Aci Castello (CT), in base al D.A. n. 284 del 29/08/2017

Decreto istitutivo

D.A. n. 615 del 04/11/1998; re-istituzione D.D.G n. 297 del 23/04/2013

Ente Gestore

Università degli Studi di Catania

Sito web

https://www.unict.it/it/terza-missione/riserve-naturali/rni-complesso-immacolatelle-e-micio-conti

Sito Natura 2000

ZSC ITA070008 Complesso Immacolatelle, Micio Conti, Boschi limitrofi

Geosito

Complesso delle grotte da scorrimento lavico Immacolatelle - Micio Conti

 

La Riserva Naturale è stata istituita al fine di conservare e tutelare l'importante complesso di grotte da scorrimento lavico colonizzate da fauna cavernicola con elementi troglofili legati al guano di colonie di pipistrelli. L’area protetta è ubicata sul basso versante orientale dell’edificio vulcanico etneo. L’area epigea della riserva è caratterizzata dall’affioramento della “Colata di Cannizzaro” avente un’età di circa 4.000 anni. L’ unità lavica ha un andamento generale a gradoni, con superfici sub-orizzontali o a debole pendenza, separati da pronunciate rotture di pendio: tale assetto influenza la morfologia della riserva. Nell’area epigea, sono, inoltre, presenti macrostrutture pahoehoe, come creste di pressione (morfologie allungate formatesi per divaricamento della volta dei tunnel lavici), lave a corde e a budello, bocche eruttive effimere e duomi endogeni. L’area ipogea è caratterizzata da 14 Grotte di scorrimento lavico censite, che costituiscono gli elementi di un elaborato sistema di tunnel lavici di notevole importanza naturalistica e didattica. All’interno delle cavità sono presenti le tipiche morfologie degli ipogei vulcanici etnei, rappresentate da strie di frizione, stalattiti laviche, rotoli di lava.  Il patrimonio faunistico del sito è sicuramente di grande interesse naturalistico, accogliendo molte specie; alcune di esse sono rare nel territorio italiano ed europeo. L’aspetto più rilevante concerne i Chirotteri per i quali le grotte costituiscono aree essenziali di rifugio diurno (in alcuni casi stagionale) e di sito riproduttivo e la classe degli Uccelli di cui sono presenti oltre 60 specie. Dal punto di vista botanico gli aspetti principali sono rappresentati da lembi di boschi termofili ed altre piante mediterranee, costituenti una tipica vegetazione di macchia. La riserva presenta infine un interesse etnoantropologico e archeologico. Il primo è enfatizzato dalla presenza di un sistema diffuso di casudde (piccoli edifici rurali in pietra lavica per lo più non intonacata) che un tempo costituivano il centro vitale dei fondi agricoli; ad essi sono associati i custeri (i terrazzamenti contenuti dai muri a secco), le rasole (le stradelle pedonali), le scalette di collegamento, le torrette a forma di zigurrat, le saie (sistemi di canalizzazione a cielo aperto). Il secondo interesse è rappresentato dal ritrovamento all’interno degli ipogei di manufatti che rispecchiano gli usi (ricovero del bestiame, funerario, abitativo, culto) a cui erano dedicati, nell’antichità, le cavità vulcaniche.

 

Galleria:

Riserva Complesso ImmacolaRiserva Complesso immacol

I video della riserva

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