Riserva naturale dello Zingaro
Tipologia |
Riserva Naturale Orientata |
Superficie |
1.600 Ha |
Comuni |
Castellammare del Golfo (TP) |
Decreto istitutivo |
L.R. n. 98 del 6/05/1981 - D.A.R. 09/05/88 |
Ente Gestore |
Dipartimento Regionale Sviluppo Rurale e Territoriale |
Sito web |
|
Sito Natura 2000 |
ZCS ITA 010017 Capo San Vito, M. Monaco, Zingaro, Faraglioni Scopello, M. Sparacio, ZPS 010029 Monte Cofano, Capo San Vito e Monte Sparagio |
Geosito |
- |
La Riserva Naturale dello Zingaro riveste, oltre che uno straordinario valore paesaggistico e naturalistico, anche un eccezionale valore simbolico in quanto si tratta della prima riserva naturale della Sicilia, istituita a seguito di una forte mobilitazione popolare contro la realizzazione della strada carrabile Castellammare del Golfo – San Vito Lo Capo, che il 15 maggio 1980 si concretizzò in una partecipatissima marcia a favore della protezione della natura. L’area protetta comprende un’ampia fascia costiera e montana che si sviluppa per circa 7 km, tra ripide pareti rocciose e bianche calette di ciottoli, dalla linea di costa fino alle quote più alte di M. Scardina, M. Speziale, M. Passo del Lupo (circa 900 m s.l.m.). Questa notevole diversità altimetrica e paesaggistica, unitamente alla millenaria presenza dell’uomo, ha contribuito alla presenza di un’ampia diversità di habitat (dalle coste rocciose alla gariga dominata dalla palma nana, dalla macchia mediterranea alle aree rurali, dalla vegetazione rupestre a quella umida dei valloni, dalle leccete ai nuclei di bosco mediterraneo caducifoglio); è da rilevare anche, sulla linea di costa, la presenza di un ricco “trottoir” a vermeti (un importante esempio di rocce biocostruite da organismi viventi), di numerose grotte sottomarine un tempo frequentate dalla foca monaca. La Riserva dello Zingaro custodisce uno straordinario patrimonio floristico: sono state censite circa 700 specie, tra cui si rinvengono numerose specie endemiche, rare o localizzate. Per la sua posizione a picco sul mare e per l’elevata diversità di ambienti lo Zingaro riveste un ruolo importante per la conservazione dell’avifauna: tra i nidificanti si citano il falco pellegrino, la rara aquila del Bonelli, il corvo imperiale, la coturnice e tante altre specie che vivono nei fitti nuclei di macchia e di bosco; inoltre il promontorio costituisce un’importante area per la sosta dei migratori in transito. Le piccole aree umide di c.da Acci e i valloni ospitano le comunità faunistiche tipiche delle pozze e dei torrenti, caratterizzate dal granchio di fiume e da diversi anfibi tra cui il discoglosso dipinto. Le numerose grotte (tra cui la più interessante dal punto di vista archeologico è quella dell’Uzzo) e gli anfratti ospitano una ricca comunità di chirotteri. Le antiche tracce dell’uomo si svelano anche nei numerosi caseggiati rurali che punteggiano l’area, oggi adibiti a punti informativi o a bivacchi.