Parco dei Nebrodi
Parco dei Nebrodi

Parco dei Nebrodi

Tipologia:

Parco Naturale Regionale

Superficie:

86.000 Ha

Comuni:

Acquedolci (ME), Alcara li Fusi (ME), Bronte (CT), Capizzi (ME), Caronia (ME), Cerami (EN), Cesarò (ME), Floresta (ME), Galati Mamertino (ME), Longi (ME), Maniace (CT), Militello Rosmarino (ME), Mistretta (ME), Raccuja (ME), Randazzo (CT), San Fratello (ME), San Marco d'Alunzio (ME), San Teodoro (ME), Sant'Agata di Militello (ME), Santa Domenica Vittoria (ME), Santo Stefano di Camastra (ME), Tortorici (ME), Troina (EN), Ucria (ME)

Decreto istitutivo:

D.A. n. 560/11 del 04/08/1993.

Ente Gestore:

Ente Regionale Parco dei Nebrodi

Sito web:

www.parcodeinebrodi.it

Sito Natura 2000

ZPS Monti Nebrodi; ZSC Alta Valle del Fiume Alcantara; ZSC Bosco del Flascio; ZSC Contrada Giammaiano; ZSC Lago di Ancipa; ZSC Lecceta di S. Fratello; ZSC Monte Pelato; ZSC Pizzo della Battaglia; ZSC Pizzo Fau, Monte Pomiere, Pizzo Bidi e Serra della Testa; ZSC Pizzo Michele; ZSC Rocche di Alcara Li Fusi; ZSC Serra del Re, Monte Soro e Biviere di Cesarò; ZSC Stretta di Longi; ZSC Torrente Fiumetto e Pizzo d’Uncina; ZSC Valle del Fiume Caronia, Lago Zilio; ZSC Vallone Laccaretta e Urio Quattrocchi

 

Il Parco dei Nebrodi, istituito il 4 agosto 1993, è il più grande dei parchi siciliani. Esso, infatti, si estende per oltre 86.000 ettari. I Nebrodi assieme alle Madonie ad occidente ed ai Peloritani ad oriente, costituiscono l'Appennino siculo che si estende lungo la costa settentrionale della Sicilia, dallo stretto di Messina alle adiacenze del fiume Torto in provincia di Palermo. Gli elementi principali che più fortemente caratterizzano il paesaggio naturale sono la disimmetria dei versanti, diversità di modellazione dei rilievi, la ricchissima vegetazione ed i numerosi ambienti umidi. L'andamento orografico, lungo circa 70 km, è caratterizzato dalla dolcezza dei rilievi, dovuta alla presenza di estesi banchi di rocce argilloso-arenacee: le cime, che raggiungono con Monte Soro la quota massima di 1847 metri s.l.m., presentano fianchi arrotondati con estese terrazze sommitali e si aprono in ampie vallate solcate da innumerevoli fiumare che sfociano nel Mar Tirreno. Soltanto laddove affiorano i massicci calcarei mesozoici la morfologia del territorio nebroideo assume come nel caso delle Rocche del Crasto (1315 metri s.l.m.) e Monte San Fratello (716 metri s.l.m.) forme assai aspre con pareti lisce e scoscese.  Il territorio nebrodense è solcato da numerosi corsi d’acqua che traggono origine dai principali rilievi. Tra i torrenti più importanti del versante settentrionale che versano le loro acque nel Mar Tirreno sono da citare il Caronia, il Furiano, l’Inganno e le fiumare di Rosmarino e Tortorici. I torrenti del versante meridionale sono per la maggior parte affluenti dei fiumi Simeto ed Alcantara che sfociano nel Mar Ionio. Di essi si segnalano i torrenti Troina, Martello, Cutò, Saracena e Flascio. Dal punto di vista geologico la maggior parte del territorio dei Nebrodi è interessato da una grande formazione terziaria composta da una fitta stratificazione di rocce argilloso-arenacee di diversa struttura, composizione e potenza. Soltanto nel settore nord-orientale del comprensorio prevalgono le rocce calcaree mesozoiche che raggiungono il massimo sviluppo in corrispondenza delle Rocche del Crasto. I Nebrodi hanno un’estensione altitudinale che va dal livello del mare fino oltre i 1800 metri; la vegetazione è distribuita in fasce altimetricamente discontinue in relazione alla diversità geomorfologica, all’esposizione dei versanti, all’altitudine e alle conseguenti variazioni dei fattori climatici. Ad ogni piano vegetazionale corrispondono alcune specie che lo caratterizzano, le quali gradualmente si diradano, man mano che si passa da un piano all’altro, lasciando il posto ad altre essenze. Nel piano mediterraneo si ritrovano moto diffusi specie tipiche della macchia mediterranea come l’olivastro e il mirto, poco diffusi sono il leccio e l’olmo, associati ad un sottobosco ad erica, pungitopo ed asparago; più abbondanti sono il castagno, il nocciolo e diverse essenze di frassino. Nel piano Supra Mediterraneo vegetano l’orniello, il perastro, il biancospino, la ginestra spinosa e la ginestra dei Nebrodi. Il piano Montano Mediterraneo è dominato dal faggio che occupa una vasta porzione di territorio del Parco, formando spesso boschi puri. Nelle zone dove il bosco di faggio si apre, lasciando filtrare la luce, si sviluppano l’agrifoglio e il tasso.  La flora vascolare del Parco dei Nebrodi è espressa principalmente da piante erbacee, annuali e perenni. Il prezioso patrimonio floristico dei Nebrodi è arricchito da orchidee endemiche e rare, come gli ofridi Fra quelle più diffuse si possono osservare l’omino nudo, l’orchidea a farfalla e l’orchidea gialla.  Il caso più emblematico dell’endemismo dei Nebrodi, tuttavia, per la sua condizione di specie relitta in via di estinzione è rappresentato da Petagnea gussonei, una piccola ombrellifera dall’intenso odore di sedano. Notevole è il patrimonio faunistico presente sui Nebrodi, tra gli anfibi si segnala il discoglosso dipinto, la raganella italiana, il rospo comune, il rospo smeraldino siciliano.  Tra i rettili presenti abbiamo la testuggine di Hermann, la testuggine palustre siciliana, il ramarro, il geco comune, il geco verrucoso, la lucertola campestre, la lucertola di Wagler, il congilo, la luscengola, la natrice dal collare, il colubro liscio, il biacco ecc Sono circa 150 gli esemplari di uccelli presenti nel territorio nebroideo tra stanziali, migratori e numerosi sono i rapaci tra i quali va ricordata l’unica coppia di aquila reale presente sui Nebrodi che nidifica sulle Rocche del Crasto (Alcara Li Fusi). Tra i mammiferi ricordiamo la volpe, il riccio, il toporagno di Sicilia, il mustiolo, l’arvicola del Savi, il topo selvatico, il topolino delle case, il ratto nero, il quercino, il moscardino, il ghiro, la martora, la donnola, il coniglio selvatico.