Sistema carsico di Sant'Angelo Muxaro
Sistema carsico di Sant'Angelo Muxaro

Sistema carsico di Sant'Angelo Muxaro

Ubicazione Sant'Angelo Muxaro (AG)                                                                                   
Tipo di interesse scientifico Speleologico
Grado di interesse scientifico Nazionale
Categoria Areale

 

Il Geosito comprende, oltre la Grotta di Sant’Angelo Muxaro (conosciuta anche come “Grotta Ciavuli”) e l’inghiottitoio “Infantino”, motivi istitutivi dell’omonima Riserva Naturale, anche la “Risorgenza della Grotta di Sant’Angelo Muxaro”, attualmente esterna alla Riserva. Tutte le cavità si aprono alle pendici del colle di Sant’Angelo Muxaro, un rilievo gessoso tabulare. Le prime descrizioni dei citati sistemi carsici risalgono a Olinto Marinelli (1899). La Grotta Ciavuli si articola in due rami con ingressi sovrapposti, per uno sviluppo complessivo di 1760 metri; l’Inghiottitoio Infantino, attivo in occasione di precipitazioni, è costituito da un ampio antro al termine del quale si apre un pozzo profondo una decina di metri, il cui fondo è ostruito da sedimenti e detriti trasportati dall’acqua; la risorgenza del sistema carsico si sviluppa prevalentemente per circa 46 m ed è caratterizzata dalla presenza di un laghetto, le cui acque confluiscono nel Vallone Ponte, un interessante corso d’acqua carsico tributario del Fiume Platani. I gessi, che costituiscono (insieme ai sottostanti depositi argillosi) gli affioramenti rocciosi più diffusi nell’area, sono spesso fortemente carsificati; la loro origine risale alla crisi di salinità del Messiniano, quando (circa 6 milioni di anni fa) il Mar Mediterraneo rimase quasi completamente isolato dall’Oceano Atlantico a causa della chiusura dello Stretto di Gibilterra.

 

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