La Riserva Naturale Fiume Fiumefreddo viene istituita, letteralmente, con obiettivo primario di consentire la conservazione della flora acquatica ed il ripristino, lungo gli argini, della vegetazione mediterranea.
Il progetto “FAST” - Fight Alien Species Transborder-, (Italy, Malta INTERREG V-A 2014-2020 call 2/2019 Obiettivo specifico 3.1 ), in cui la Città Metropolitana di Catania, in qualità di Ente gestore della citata area protetta, è tra i partner attuatori, si propone di contrastare l’introduzione, la naturalizzazione e la diffusione delle specie aliene invasive che arrecano danno alla biodiversità degli ambienti naturali e seminaturali della Sicilia e dell’arcipelago Maltese.
A seguito di sopralluoghi con i ricercatori dell'Università di Catania coinvolti nel progetto FAST e successivi confronti, si è ritenuto opportuno proporre, nell'ambito del progetto, la rimozione di una “foresta” di bambù (bambusa spp.), presente in un’area estesa circa 1.200 mq. di proprietà dell’Ente gestore, prospiciente il Centro Visite della Riserva Naturale “Fiume Fiumefreddo” e vicina ad alcune sorgenti principali del fiume.Dopo attenta analisi, si è ritenuto opportuno, previo redazione di apposito progetto sottoposto alla preventiva autorizzazione, tra l’altro, da parte della Sovrintendenza ai BB. AA. E CC. e dell’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente, di intervenire attraverso il controllo meccanico e la rimozione manuale delle piante di bambù presenti nella prima citata area. La parte aerea delle piante di Bambù è stata tagliata con decespugliatore trinciatore a braccio oleodinamico montato su piccolo mezzo meccanico. Successivamente la parte ipogea è stata rimossa con benna escavatrice a pettine, penetrante nel terreno per 50 cm circa, effettuando così una vagliatura del terreno per eliminare la parte ipogea (rizomi).
Ed ancora, al fine di raggiungere l’obbiettivo di eradicazione, della specie vegetale aliena, successivamente è stato effettuato, per tutta l’area di interesse, pari a circa 1.200 mq, una puntuale cernita del terreno, con attrezzatura manuale del tipo vanga, zappa e/o piccone e ciò fino alla profondità di 30 cm circa in maniera da rimuovere eventuali rizomi e radici residuali. A garanzia della totale rimozione del materiale vegetale, a distanza di tre mesi e comunque dopo un periodo tale da garantire la ripresa vegetativa di eventuali residui di rizomi, si è proceduto ad una ulteriore vangatura manuale del terreno dell’area interessata e ciò sempre per una profondità di circa 30 cm rimuovendo gli ulteriori ricacci. Il terreno così liberato è stato oggetto di piantumazione effettuata a random di Pioppo bianco (Populus alba) e Salice bianco (Salix alba) per un totale di circa 100 piantine in vaso o in fitocella propagate principalmente per talea prelevate a partire da ecotipi autoctoni presenti all’interno dell’area protetta e ciò, chiaramente al fine di rinaturare l’area di intervento. Il mantenimento o la rapida ricostituzione della copertura vegetale autoctona mediante i descritti interventi di piantagione e lo spontaneo insediamento di piante erbacee principalmente annuali e autoctone, permetterà di abbassare notevolmente il rischio di invasione da parte di specie vegetali aliene pioniere.
Il progetto ha realizzato la completa eradicazione in un area di circa 1.200 mq. infestata da una “macchia” a Bambu’ (Bambusa spp.). Gli interventi proposti risultano, infine, coerenti con il programma Europeo 3.1.1 - Interventi di ripristino e valorizzazione delle aree della rete Natura 2000.
Area interessata dall’intervento Livello di infestazione
Mezzo meccanico al lavoro Particolare della tirnciatrice
Vagliatura Radici e rizomi su telo
Area interessata alla piantumazione Piantine propagate