L’Isola delle Femmine (o Isola di Fuori) per la sua rilevante importanza naturalistica è sia riserva naturale, istituita dalla Regione siciliana ed affidata in gestione alla Lipu, sia Zona Speciale di Conservazione ZSC ITA020005, sia geosito.
Nonostante sull’isola fossero presenti specie di interesse biogeografico quali Limonium bocconei, Romulea linaresi ed addirittura sia stata scoperta Siciliaria leucophrina microinsularis mollusco gasteropode endemico, lo stato di abbandono in cui versava l’isola era evidente e la Lipu si è adoperata per bloccare lo stato di degrado, attivare processi evolutivi verso un maggior grado di naturalità e rendere la visita della riserva un’esperienza coinvolgente.
Prima della istituzione della riserva era usanza frequentare Isola delle Femmine durante l’estate e spesso abbandonare sul posto i propri rifiuti a cui si aggiungevano quelli portati dalle mareggiate. Adesso abbandonare rifiuti è vietato dal regolamento della riserva ma le onde continuano a depositare immondizia. Ogni estate vengono organizzati campi di volontariato internazionale in collaborazione con l’Associazione Informagiovani per raccogliere l’immondizia e conferirla correttamente.
La fruizione disordinata era un rilevante danno per la flora e per la fauna. La sistemazione dei sentieri, che ricalcano i sentieri percorsi dalle greggi portate un tempo a pascolare, ha consentito di evitare il calpestio indiscriminato della flora ed il disturbo della fauna.
Sull’isola è stanziata una colonia nidificante di gabbiano reale (Larus michaellis) oggetto di studio da parte della Stazione Siciliana di Inanellamento. La specie è in forte espansione da quando ha imparato a nutrirsi dei rifiuti in discarica o per strada. Ogni anno i pulcini vengono dotati di un anello metallico che riporta un codice alfanumerico che permetterà di riconoscere ogni animale nei suoi spostamenti. L’operazione è indolore e l’animale potrà vivere normalmente. Gabbiani inanellati sull’Isola delle Femmine sono stati osservati in varie parti d’Italia e d’Europa.
Due specie di mammiferi, introdotte volontariamente o meno dall’uomo, il ratto (Rattus norvegicus) ed il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), agivano molto negativamente sulla flora dell’isola. Gli interventi di eradicazione delle due specie condotti con successo hanno consentito la ripresa della vegetazione.
Il pascolo e gli incendi che avvenivano prima della istituzione della riserva naturale avevano fortemente danneggiato le specie arboree tanto che molte di esse erano ridotte ad un solo individuo. In collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo è stato attivato un programma di riproduzione agamica di olivastro (Olea europaea europaea var. sylvestris) e di tamerice (Tamarix gallica) finalizzata alla moltiplicazione e conservazione del patrimonio genetico di organismi che sono riusciti a sopravvivere alle severe condizioni ambientali dell’isola. Inoltre altre palme nane (Chamaerops humilis) sono state messe a dimora per consentire la riproduzione dell’unica palma nana sopravvissuta, un maschio.
Isola delle Femmine durante una mareggiata
Versante est dell’isola prima della sistemazione dei sentieri Versante est dell’isola dopo la sistemazione dei sentieri che consentono la corretta fruizione
Limonium bocconei specie endemica della costa della Sicilia nordoccidentale Siciliaria leucophryna microinsularis chiocciola endemica dell’Isola delle Femmine
Versante nord dell’isola, aspetto della copertura vegetale nell’aprile 2006 prima degli interventi di eradicazione di ratto e coniglio |
Versante nord dell’isola, aspetto della copertura vegetale nell’aprile 2010 quando i ratti sono stati completamente eradicati ed i conigli sono già in forte contrazione numerica |
Degrado dell’Isola delle Femmine Ogni estate volontari puliscono la riserva
Oltre l’80% della immondizia raccolta è composta da plastica Il materiale raccolto viene imbarcato e portato in terraferma per essere smaltito
Gabbiano reale mediterraneo, a sinistra adulto, a destra giovane involato da poco | Censimento dei nidi di gabbiano reale mediterraneo |
Nel mese di maggio i pulcini vengono inanellati
Talee dell’olivastro dell’isola in vivaio Tamerice da talea a dimora
Palma nana a dimora sull’isola con protezioni contro il calpestio accidentale e la salsedine