Riserva Naturale Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi

La Riserva Naturale è stata istituita al fine di conservare e tutelare la vegetazione algale e la fauna dei piani dal sopralitorale all’infralitorale, nonché al fine di salvaguardare la lucertola endemica Lacerta sicula ciclopica Taddei. La Riserva insiste su un arcipelago di isolotti prevalentemente vulcanici, appartenenti al distretto eruttivo etneo; quelli di maggiori dimensioni sono l’Isola Lachea e il Faraglione Grande. Le lave affioranti appartengono al periodo più antico della storia vulcanica dell’Etna (conosciuto in letteratura come Vulcanismo pre-etneo) e gli studiosi sono concordi nel farne risalire l’origine a circa 500.000 anni fa. Di grande interesse è il paesaggio geomorfologico della Riserva, caratterizzato dall’alternanza tra le marne bianche, le argille pleistoceniche metamorfosate, vestigia degli antichi fondali marini, e le nere rocce vulcaniche (basalti tholeitici). Di particolare bellezza, i basalti colonnari del versante nord del Faraglione Grande e l’Arco di Marna, detto “Occhio del Ciclope”, del versante sud dell’Isola Lachea. Secondo la leggenda, narrata da Omero, l’origine è da imputare ai massi lanciati da Polifemo contro la nave di Ulisse. Oltre agli uccelli, presenti sia con specie stanziali sia di passo e alla lucertola endemica, la fauna della riserva annovera numerosi invertebrati. All’interno della Grotta dell’Eremita vive una specie esclusiva di ragno, l’Urozelotes mysticus, caratterizzato da una colorazione chiara e lunghe appendici. Di rilievo è la presenza sull’isola di un altro aracnide, la Tarantola siciliana, Zelotes messinai, specie endemica di Sicilia. Sulla parte sommitale dell'Isola è situato il Museo della Stazione Studi sul Mare dell’Isola Lachea, che ospita esemplari di avifauna e di fauna marina e terrestre, un erbario e una collezione di formazioni geologiche, mineralogiche e reperti archeologici rinvenuti sull’Isola.

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