Riserva Naturale Monte Cofano
Tipologia |
Riserva Naturale Orientata |
Superficie |
537,5 Ha |
Comuni |
Custonaci (TP) |
Decreto istitutivo |
D.A. n. 486/44 del 25/07/1997 |
Ente Gestore |
Dipartimento Regionale Sviluppo Rurale e Territoriale |
Sito web |
- |
Sito Natura 2000 |
ZSC ITA 010016 M. Cofano e litorale; ZPS 010029 Monte Cofano, Capo San Vito e Monte Sparagio |
Geositi |
Grotta del Crocifisso e area di M. Cofano; Gole di Cipollazzo; Abisso delle Gole; |
La Riserva Naturale Monte Cofano tutela un imponente e suggestivo promontorio costiero di eccezionale valore paesaggistico e naturalistico. Si tratta di un massiccio calcareo formatisi per il sollevamento di imponenti depositi calcarei marini nel periodo del Triassico (compreso tra 250 e 200 milioni di anni fa), e per questo ricco di interessanti fossili di animali marini. La sua natura carbonatica lo rende suscettibile ai fenomeni carsici, con erosione delle rocce sia in superficie (con formazione di scannellature, karren, guglie, vaschette di corrosione, doline e inghiottitoi) che in profondità: nell’area ricadono infatti diverse cavità di notevoli dimensioni e con suggestivi speleotemi, tra cui l’Abisso del Purgatorio, l’Abisso delle Gole e la Grotta di M. Cofano. Il paesaggio vegetale è oggi prevalentemente costituito da praterie ad Ampelodesma frammiste a gariga a palma nana, nuclei di macchia mediterranea e di querceto a leccio e sughera, e splendidi aspetti di vegetazione rupestre sulle ripide ed inaccessibili pareti rocciose. Per la sua posizione, la quota e la sua aspra morfologia, la Riserva custodisce alcune specie tipiche della flora rupestre di grandissimo interesse naturalistico, tra cui alcune specie endemiche dell’area; inoltre le aspre pareti rocciose costituiscono l’habitat di molte specie di rapaci tra cui l’aquila del Bonelli, il falco pellegrino, il corvo imperiale. L’area protetta riveste inoltre grande interesse per l’avifauna migratoria, che all’inizio della primavera e in autunno sosta nei suoi ambienti naturali. Un cenno particolare merita l’ambiente umido effimero costituito da una piccola depressione carsica che si riempie periodicamente d’acqua, e che ospita una flora particolare. L’area di Monte Cofano è stata abitata sin dalle epoche paleolitiche, e la Riserva custodisce anche suggestivi ed interessanti segni del passaggio dell’uomo: la torre di avvistamento settecentesca che controllava il tratto di costa tra la punta del Cofano e il golfo di Makari (Torre San Giovanni), le tracce di uno stabilimento per la lavorazione del pescato, i segni di un antico insediamento, la tonnara di Cofano, il borgo di Scurati.