Riserva Naturale Biviere di Gela
Tipologia |
Riserva Naturale Orientata |
Superficie |
332 Ha |
Comuni |
Gela (CL) |
Decreto istitutivo |
D.A. n. 585/44 del 01/09/1997 |
Ente Gestore |
LIPU - BirdLife Italia |
Sito web |
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Sito Natura 2000 |
ZSC ITA050001 Biviere Macconi di Gela, ZPS Torre Manfria, Biviere e Piana di Gela |
La Riserva Naturale Biviere di Gela è stata istituita per tutelare il più grande lago naturale costiero della Sicilia che è anche un’area di sosta per gli uccelli acquatici d’importanza internazionale. Costituisce una delle più importanti zone di sosta e svernamento per numerose specie di uccelli migratori. L'avifauna, rappresentata da oltre 200 specie, costituisce pertanto l'elemento di maggiore rilievo naturalistico della Riserva ed è di interesse internazionale secondo la convenzione di RAMSAR. Negli ultimi decenni, in questo lago, è stato reintrodotto il “mitico” pollo sultano, specie estinta in Sicilia dagli anni ‘50 del secolo scorso. Si tratta di una specie che nell’antichità è sempre stata rappresentata e raffigurata per via del suo vistoso piumaggio blu con riflessi metallici ed il contrasto del suo forte becco e delle sue zampe rosso corallo. Oltre agli uccelli, il lago ospita rarissime specie botaniche ed entomologiche. Il Lago ha avuto origini in un’era geologica relativamente recente: il Pleistocene. A seguito del sollevamento dell’area, il torrente immissario (Monacella Valle Torta) rimase intrappolato tra le formazioni di cordoni dunali e la costa. Tutto questo avvenne in maniera graduale fino a separarsi totalmente dal mare. Attualmente il lago dista dalla costa circa 1,3 Km, ha un perimetro di 10 km con una lunghezza massima di 2,5 km ed una larghezza di 0,6 km. Il Biviere di Gela era noto fin dall’antichità, Plinio il Vecchio nel I secolo d.c. citava questo lago per le lastre di sale che si depositavano lungo le sue sponde. Caius Iulius Solino (metà III sec.d.C.) ci racconta che nei pressi del Lago vi erano due sorgenti d’acqua prodigiose: l’una rendeva le donne sterili, l’altra produceva effetti contrari. Cessata l’attività della salina, dal 1615 venne trasformato in un allevamento di pesce da cui il nome di Biviere (bevaio), ne è prova un antico casale costruito per tale scopo e dove è possibile ammirare una antica lapide scritta in latino che ne ricorda le opere realizzate e dove si trova inciso l’antico nome “Coccanico”. Oggi il casale è stato ristrutturato ed all’interno vi è stato allestito un centro visita della riserva che narra di antiche storie e miti e della natura meravigliosa.